IL CONTESTO

Catania, affacciata sul mar Ionio e posta lungo le estreme propaggini sud-orientali dell’Etna, possiede una storia millenaria, il cui inizio può farsi risalire all’età Neolitica, momento a partire dal quale l’uomo ha vissuto in questi luoghi.

Alla base di questa straordinaria continuità di vita vi è, certamente, la compresenza di risorse e fattori ambientali favorevoli allo stanziamento umano, quali terreni fertili, pascoli, boschi, approdi naturali, corsi d’acqua, bacini lacustri e un sistema collinare favorevole e facile da difendere, posto oltretutto a controllo delle principali vie di comunicazione tanto quelle dirette lungo la costa orientale, quanto quelle rivolte verso l’interno dell’isola. E’ in questo ambiente, che l’uomo ha agito in unione e, talvolta, in lotta con l’elemento naturale, le cui enormi potenzialità si sono spesso trasformate, in modo repentino, in fattore di criticità a causa del terribile succedersi di calamità naturali che nel corso dei secoli ne hanno interessato il territorio.

TERRITORIO CHE CAMBIA

Frequenti eventi sismici, colate laviche e cadute di materiali piroclastici hanno condizionato, infatti, sensibilmente lo sviluppo della città incidendo profondamente anche sulla morfologia del territorio. 

L’avanzamento della linea di costa con la conseguente modifica degli approdi naturali, la distruzione della copertura vegetale, l’addolcimento dei pendii, la sparizione di fiumi e bacini lacustri, l’enorme distesa di macerie di edifici e monumenti sono solo alcuni degli esiti prodotti dal verificarsi di tali eventi. 

Non è un caso, quindi, che il paesaggio urbano attuale, entrato a far parte del patrimonio dell’Umanità grazie al barocco del suo centro storico, sia il prodotto delle ricostruzioni settecentesche, rese necessarie per riparare i danni causati da due eventi rovinosi verificatesi, in terribile successione, nella seconda metà del XVII secolo: la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693, che hanno di fatto determinato una profonda frattura nel paesaggio urbano della città attuale, discontinuità che rappresenta ancora oggi una evidente linea di demarcazione tra ciò che è possibile trovare nel sottosuolo, riferibile a contesti precedenti il 1693, e ciò che, viceversa, si trova in superficie in quanto edificato dopo tale data.

Eppure, sfidando un destino non certo facile e replicando la caparbietà dei suoi abitanti, la città custodisce ancora all’interno del suo tessuto urbano straordinarie testimonianze delle varie città che si sono succedute fino ad oggi riutilizzandone gli spazi. Dalla polis greca, alla colonia romana, dalla cittadella fortificata di età bizantina a quella araba, normanna, spagnola, edifici civili ed opere pubbliche, spazi collettivi e luoghi sacri, testimoniano della vita, della civiltà, della cultura e della fede di una collettività lungo la sua evoluzione storica.

Nonostante la notevole ricchezza e complessità del patrimonio archeologico e storico, la crescita incontrollata della città degli ultimi due secoli, i cui esiti sono divenuti particolarmente incisivi a partire dal secondo dopoguerra, non si è mostrata capace avere adeguata considerazione dell’ancora ricco patrimonio storico e archeologico, determinando in molte occasioni la perdita irreparabile di contesti ad altissima densità e potenziale culturale.

POLITICHE DI SVILUPPO URBANO

Se le cause che stanno al fondo di politiche di sviluppo urbano spesso incapaci di tenere nel giusto conto le potenzialità e l’importanza della tutela e della valorizzazione del paesaggio storico e del patrimonio culturale collettivo sono complesse, chiamando in causa molteplici fattori, la disponibilità di conoscenza aggiornata e affidabile, in quanto prodotto da specifica ricerca scientifica, rappresenta, certamente una necessità. 

Solo grazie alla sua condivisione si può sensibilizzare la collettività rendendola in grado di comprendere il valore storico, culturale, ma anche economico del proprio patrimonio e di svolgere un ruolo attivo in quei processi di pianificazione urbana e territoriale dove si decide delle sorti e del futuro comune.

Catania rappresenta, dunque, un contesto e un laboratorio a cielo aperto ideali per l’applicazione di strumenti innovativi che, basandosi sullo studio dell’evoluzione storica di un paesaggio urbano complesso nella sua costante interazione con l’ambiente naturale, possa produrre e rendere disponibile conoscenza utile a incentivare sviluppo e opportunità di crescita future. È per tale motivo che Catania costituisce un banco di prova ideale per il progetto TeCHNIC.