ORTOFOTO

Fra gli strumenti di rappresentazione del reale oggi disponibili sul mercato, i droni, piccoli veicoli radiocomandati capaci di alzare in volo fotocamere ad altissima definizione e sensori di differente tipologia, sono quelli che suscitano il maggiore interesse.  

 

Le fotografie digitali ricavate da droni con voli a bassa quota, elaborate attraverso software capaci di calcolare esattamente il punto di presa della fotocamera, il suo orientamento e la sua distanza rispetto all’oggetto rappresentato, sono largamente impiegate per la produzione di ortofoto, modelli digitali del terreno o oggetti tridimensionali

Fotografare il barocco

Il dettaglio inconfutabile.

Nel contesto di studi di TeCHNIC rappresentano uno strumento di grande interesse per la definizione di un metodo d’indagini con un grado di precisione e di dettaglio molto elevato.

Gli edifici di culto oggetto dello studio sono quattro, nel dettaglio: 

 

  • chiesa di San Benedetto;
  • chiesa di San Camillo Lellis;
  • chiesa di San Francesco Borgia;
  • chiesa di San Giuliano.

1708-1762

La chiesa, realizzata su progetto di Alonzo di Benedetto, fa parte del grande complesso monastico dedicato a San Benedetto da Norcia; i lavori iniziarono nel 1708 e continuarono sino alla seconda metà del secolo, nel 1762. L’edificio venne colpito nel 1943 durante i bombardamenti anglo-americani; in quell’occasione riaffiorarono, sotto uno strato d’intonaco, gli splendidi affreschi della volta della navata centrale realizzati nel 1726 dal pittore messinese Giovanni Tuccari (1667-1743): opere immediatamente restaurate sotto la direzione dell’architetto Armando Dillon (1906-1989) allora Soprintendente ai Monumenti di Catania.

ARCHITETTURA

La chiesa ha un impianto a navata unica caratterizzata da un particolare pavimento in marmi intarsiati . Il prospetto monumentale, rivolto su via Crociferi, è preceduto da una scalinata chiusa da un cancello in ferro ed è articolato in due livelli divisi da una cornice “dentellata”. Al centro, inquadrato da nicchie, si ha il portale d’ingresso.
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1723-1763

Il cantiere, per la costruzione della chiesa di San Camillo de Lellis, venne diretto nel 1723 dal padre crocifero Domenico La Barbera e continuato da Francesco Battaglia (1701-1768), che completò la facciata. Tra le opere pregevoli, all’interno della chiesa, si segnala il dipinto dell’Estasi di San Camillo realizzato nel 1773 da Antonino Pennisi.

ARCHITETTURA

L’edificio ha una pianta a forma di ellisse longitudinale. L’interno è suddiviso in tre parti: un vestibolo, un’aula di forma ovale e la zona absidale; alle spalle si trova un’ampia sacrestia con soffitto decorato da stucchi. Il prospetto monumentale, articolato in due livelli divisi da una marcata cornice, è rivolto su via Crociferi, ma rientrato e separato da questa da uno slargo e accessibile tramite scalinata.
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1701-1736

La chiesa di San Francesco Borgia venne costruita secondo la pianta elaborata nel 1623 da Tommaso Blandino (1585-1628) architetto della Compagnia del Gesù; Angelo Italia elaborò probabilmente la facciata su via Crociferi. All’inizio del Settecento subentrò alla direzione del cantiere Alonzo di Benedetto,tra l’altro autore della chiesa di San Benedetto, che coordinò le opere per circa un ventennio. La chiesa venne ultimata da Francesco Battaglia (1701-1788) e consacrata alla presenza del vescovo Pietro Galletti (1664-1757) nel 1736.

ARCHITETTURA

L’edificio presenta una pianta a tre navate con transetto e cappelle lungo i fianchi. Il prospetto, di gusto classico, è preceduto da un’alta gradinata con doppia rampa ed è articolato in due livelli separati da una cornice in stile dorico. Al centro del primo livello vi è il portale monumentale fiancheggiato da coppie di colonne; ai lati, invece, si hanno nicchie con statue.
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1746-1751

La chiesa di San Giuliano è attribuita tradizionalmente a Giovan Battista Vaccarini (1702-1768). Nel 1746, il cantiere fu diretto dell’architetto Giuseppe Palazzotto (1702-1764), già stretto collaboratore di Vaccarini. La chiesa venne completata e aperta al culto nel 1751. Successivamente, nel 1832, venne posta una cancellata a protezione della facciata.

ARCHITETTURA

L’edificio, ad aula unica, ha una pianta ellittica con ai lati due spazi semicircolari. La facciata, su via Crociferi, si caratterizza per il particolare andamento sinuoso ed è divisa in due livelli separati da una cornice. Il livello inferiore presenta al centro il portale principale affiancato da due porte secondarie sormontate da ampie finestre in stile barocco.
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