VIA CROCIFERI

La via dei Crociferi è una strada monumentale, posta nel cuore del centro storico di Catania, che ha preso la sua forma attuale all’incirca nel XVIII secolo. Nel suo sviluppo in senso nord-sud, la strada ha inizio, a meridione, nella piazza San Francesco d’Assisi e si conclude, a settentrione, con Villa Cerami, prestigioso edificio un tempo residenza della famiglia Rosso di Cerami e che oggi è la sede del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania. Via dei Crociferi, seppur relativamente breve, è un vero e proprio scrigno di tesori archeologici e gioielli architettonici.

 

IL SOTTOSUOL0

Nel sottosuolo della Piazza San Francesco venne rinvenuto, nel 1959, un grande deposito di statuette e ceramiche greche dedicato a Demetra, il cui santuario era considerato uno dei più importanti del mediterraneo in epoca greca e la cui continuità nel periodo romano è testimoniata dalle fonti latine. 

A metà della via, parallelamente al palazzo Zappalà, scavi archeologici – tra gli anni 90 ed i primi 2000 –  hanno riportato alla luce, tra le altre cose, parte del pavimento musivo di un portico di età romana del I secolo d.C. e numerosi materiali, tra cui spicca un frammento di statua di atleta che ha dato in nome di “portico dell’atleta” all’intera struttura, non visitabile, ma certamente molto nota. 

Questo doveva essere parte di un più grande peristilio (ricco cortile colonnato) a fianco del quale, in corrispondenza dell’attuale scalinata Alessi, si apriva un ninfeo, fontana monumentale che sicuramente visibile dalla parte bassa della città fungeva da quinta scenografica del terrazzamento della collina di Montevergine, una zona fra le più monumentali della città romana grazie alle ricche case che fiancheggiavano la strada. 

La stessa Villa Cerami poggia le proprie fondazioni sui resti del monumentale Anfiteatro romano (costruito fra il I e il III sec. d.C.) in parte ancora oggi visibile nella vicina Piazza Stesicoro.

MUSEO A CIELO APERTO

La strada è oggi contornata da chiese, monasteri e abitazioni civili, un insieme magistrale di unità dell’architettura barocca, che testimonia della ricchezza civile e del fervore religioso della città moderna. In poche decine metri si susseguono, infatti straordinari edifici religiosi e palazzi storici. Procedendo da sud verso nord s’incontra il complesso benedettino, che segna scenograficamente l’ingresso monumentale a via dei Crociferi.  Disposto sui due lati della strada, il monastero è costituito dalla badìa grande e dalla badìa piccola: quest’ultima attribuita a Giovan Battista Vaccarini e oggi sede del Museo Arte Contemporanea Sicilia. Il monastero comprende l’omonima chiesa di San Benedetto, il cui prospetto venne perfezionato nel 1747 da Vaccarini, autore del palazzo Asmundo Francica-Nava alle spalle del complesso.

Proseguendo su via dei Crociferi s’incontra, sulla sinistra, la chiesa di San Francesco Borgia. La pianta dell’edificio corrisponde al disegno eseguito da gesuita Tommaso Blandino nel 1623 e presenta un prospetto con frontone spezzato che richiama il linguaggio architettonico di fra Angelo Italia. La chiesa fa parte dell’imponente collegio dei Gesuiti ricostruito tra il 1698 e il 1736 e contraddistinto da un impianto planimetrico tipico dei collegi gesuitici a due chiostri.

Di fronte al collegio è ubicata la chiesa della badìa di San Giuliano. Attribuito tradizionalmente al genio di  Vaccarini, l’edificio venne costruito da Giuseppe Palazzotto nel 1741 e rappresenta una felice combinazione tra la cultura romana e la tradizione monastica catanese. Proseguendo, ed oltrepassando la via Antonino di San Giuliano, si può ammirare il convento dei Padri Crociferi e quindi la chiesa di San Camillo de Lellis, nota come Oratorio del Cavalieri della Mercede; edificata nel primo Settecento da mastro Domenico La Barbera, la chiesa venne ultimata sotto la direzione di Francesco Battaglia tra il 1771 e il 1778. La via dei Crociferi termina a nord con Villa Cerami, nella configurata assunta nel 1757 da Francesco Battaglia, il cui portale fa da sfondo scenografico ad una strada breve ma ricchissima di capolavori visibili e sepolti.